Arrosto di capocollo

capocollo

Ingredienti per 4 persone:

  • 600gr di capocollo (detto anche coppa) di maiale in un unico pezzo
  • 4 fette di pancetta stesa tagliata grossa
  • 2 rametti di rosmarino
  • 2 bicchieri di vino rosso
  • 2 spicchi d’aglio
  • timo
  • sale qb
  • pepe qb
  • farina 2 cucchiai

Preparazione:

  1. Lavate i rametti di rosmarino e posateli sul capocollo, arrotolate il tutto nella pancetta e legate bene con spago da cucina o una rete da arrosti.
  2. Mettete una casseruola stretta (grande poco più dell’arrosto) sul fuoco medio e fate rosolare bene l’arrosto su tutti i lati, fino a quando la pancetta non inizia ad essere croccante (ma non bruciata!). Per questa operazione non dovrebbe essere necessario ungere con olio la teglia in quanto il grasso della pancetta si scioglie velocemente. In caso contrario ungete la teglia con un cucchiaio d’olio di oliva extravergine.
  3. Una volta rosolato per bene l’arrosto vuotate nella casseruola i due bicchieri di vino, aggiungere il timo (qui l’esperienza vi insegnerà come dosarlo, a me piace abbondante), l’aglio schiacciato, salate, pepate (abbondante) e infornate a 150 gradi.
  4. Cuocete in forno per 2/3 ore circa, cercando di non fare evaporare troppo il vino e avendo cura di girare ogni 30 minuti circa l’arrosto, in modo che ogni parte si trovi a contatto con il vino durante la cottura. Se il vino evapora troppo velocemente coprite l’arrosto con alluminio da cucina.
  5. Una volta cotto tagliate l’arrosto in fette spesse circa un dito, vuotare il sugo in una padella e, dopo avere aggiunto i 2 cucchiai di farina setacciati per non formare grumi, fate restringere il sugo a fuoco medio.
  6. Passate le fette a rosolare con il sugo velocemente, in modo che la carne si impregni di vino anche all’interno e servite.

Contorni consigliati:

  • funghi e zucchine in padella
  • purea di patate

L’ultima cena

In effetti detto così sembra un po’ macabro e altisonante, ma rende bene il concetto. Questo arrosto infatti l’ho preparato in occasione dell’ultima cena da celibe di un carissimo amico.

Era agosto ma la temperatura era decisamente bassa, c’era aria di pioggia e l’amico in questione era in giro per ultimare i preparativi per il matrimonio che si sarebbe svolto il giorno dopo. Io e alcuni amici eravamo a casa dello sposo per festeggiarlo e lui fece lo sbaglio di dire “devo finire alcune commissioni e consegne, fate come se foste a casa vostra, io tornerò verso le 21:00”.

Bene. Ci appropriammo della cucina e iniziammo la preparazione. All’arrivo del futuro sposo la sua fiducia fu ripagata con un buon piatto di arrosto servito con contorno di funghi e zucchine, e ovviamente con una perfetta e diabolica organizzazione degli scherzi per il giorno successivo.

Come dice la saggezza popolare, fidarsi è bene, non fidarsi…

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