Crêpe Suzette

Ingredienti per 7/8 crêpe:

  • 3 uova (2 intere e 1 tuorlo)
  • 3 cucchiai di farina
  • latte qb
  • burro qb
  • sale
  • 1 cucchiaio di zucchero

Procedimento:

  1. Mettere la farina in una ciotola, poi aggiungere il latte un po’ alla volta fino a quando la farina non si sarà sciolta del tutto.
  2. Aggiungere le uova, mescolare bene il tutto con un pizzico di sale ed un cucchiaio di zucchero.
  3. Lasciar riposare la pastella in frigo per almeno un paio d’ore, ovviamente coprendola.
  4. Scaldare una padella inaderente dai bordi molto bassi a fuoco medio, passarci sopra un po’ di burro, versare 1/3 di mestolo di pastella facendo subito roteare la padella affinché la pastella formi uno strato sottile che copra l’intera superficie.
  5. Dopo pochi minuti, quando la pasta comincia a solidificarsi, sollevare la crêpe con una spatola e ribaltarla. Lasciar cuocere sull’altro lato per pochissimi minuti e servire calda.

Suggerimenti:

  • Se la miscela di farina e latte dovesse venire troppo liquida, aggiungete farina prima di mettere le uova, o farà dei grumi.
  • Regolate pure le dosi di uova o di rapporto tuorli/albumi come più vi piace.
  • La farina integrale è ottima se fate delle crêpe salate, non perché sia più buona, ma perché la pastella con un po’ di crusca richiama di più il salato alla vista. Ah, ovviamente se fate delle crêpe salate limitate lo zucchero (ma non toglietelo del tutto).
  • La pastella si conserva un giorno in frigo, mentre le crêpe vecchie di un giorno fanno schifo. Se siete sazi, smettete di farle e godetevi una crêpe appena cotta l’indomani.

Forse il secondo piatto della mia vita

Dopo gli spaghetti alla carbonara “london-style”, il mio percorso verso la cucina è passato per le Crêpe Suzette.

Era sempre estate, ma mi trovavo nella tutt’altro che esotica Cesenatico. Erano gli anni in cui spopolavano i “bombocrepe”, gli anni in cui l’estate era eterna, la scuola lontana ed io la notte giravo per la riviera in vespa con altri sedicienni nullafacenti. A spendere nei bombocrepe appunto.

Sfruttando una casa con giardino a due piani, con i miei che dormivano al piano superiore, le serate finivano spesso anche a casa mia. Ed è proprio lì che ho cominciato a sfornare crêpe: nutella, marmellata, panna, grand marnier, dolci e salate.

Le prime vengono sempre schifose, troppo cotte, rotte, troppo spesse, crude, spalmate sul pavimento o sulla parete di fronte al fornello. L’unica cosa che serve è la pratica. Dotatevi di pazienza, tre o quattro amici golosi e cominciate!

Filiberto

Cuoco non professionista, lo fa per passione e non per denaro. Ama viaggiare in paesi anche lontani e tornare a casa con un libro di ricette locali, crede che la cucina sia parte integrante della cultura.

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