Cubederli (canederli in altra forma)
Ingredienti per 6 persone:
- 2,5 hg pane raffermo
- 1,5 hg speck
- 2 uova
- 50g burro
- 60g farina
- 1 cipolla bianca
- 2 dl latte
- qb noce moscata
- qb sale
- qb pepe
- 2 o 3 rametti di prezzemolo
- qb erba cipollina
- qb grana
- 2 lt brodo di carne
Procedimento:
- Tagliare a dadini la cipolla, lo speck ed il pane raffermo.
- Soffriggete nel burro in una padella grande la cipolla tagliata a dadini, prima che la cipolla diventi bionda aggiungere il pane e far insaporire per qualche minuto avendo cura di non lasciarlo bruciare. Spegnere il fuoco.
- Mescolare bene il latte con la farina, aggiungere le uova, il pane e cipolla, lo speck, il prezzemolo tritato, un pizzico di noce moscata, aggiustare il sapore con sale e pepe a piacere.
- Lasciar riposare l’amalgama in frigo per un’oretta.
- Una volta fatta riposare, realizzate dei mattoncini con una scatola da oshizushi (sushi pressato), tagliando poi il parallelepipedo in cubi di circa 3 o 4 cm di lato.
- Cuocere per 15/20 minuti (dipende dalle effettive dimensioni dei canederli) in acqua salata. Servire con brodo di carne, una spolverata di erba cipollina tritata fine e grana gratugiato.
Le forme base
Ok ragazzi, se non avete una scatola da oshizushi potete fare delle grosse palle a mano ed otterete dei normalissimi (ma buonissimi) canederli allo speck.
E se invece non decideste di andarvi a comprare una scatola per il sushi pressato? Magari non sapete fare il sushi, ma pressare alimenti ed ottenere forme geometriche per nuove architetture nei vostri piatti sarebbe lodevole…
Immaginavo di sconvolgere qualche animo Trentino… qua la foto del risultato: http://www.soulkitchen.it/filiberto-2/cubederli-canederli-in-altra-forma/
siamo sicuri che, venendo meno la forma sferica e quindi aumentando il rapporto superficie/volume, la cottura del cubederlo sia omogenea?
Scusa?!?!
Immaginavo di sconvolgere qualche animo Trentino… qua la foto del risultato: https://soulkitchen.it/filiberto-2/cubederli-canederli-in-altra-forma/
A me sembra una grande idea!
No ma scusa, un tortellino fatto a raviolo lo mangeresti? E non accetto ironiche risposte "Se è buono lo mangio" che non ti credo 😉
Ma infatti esistono i ravioli di carne… =)
@Filiberto: la scatola da oshizushi dove l'hai presa?
@Filiberto: la scatola da oshizushi dove l'hai presa?
@Sonia: non lo chiamerei tortellino, ma se qualcuno mi presentasse un tortellino cubico lo valuterei un gran bell'esempio di food design… anzi… comincio a pensarci…@Pamela: all'epoca la presi a Londra, ma forse al supermercato asiatico in via Mascarella si trovano oggetti di questo genere (in plastica, meno fighetti ma molto più igienici)
@Sonia: non lo chiamerei tortellino, ma se qualcuno mi presentasse un tortellino cubico lo valuterei un gran bell'esempio di food design… anzi… comincio a pensarci…@Pamela: all'epoca la presi a Londra, ma forse al supermercato asiatico in via Mascarella si trovano oggetti di questo genere (in plastica, meno fighetti ma molto più igienici)
Ok grazie, ci guarderò!
siamo sicuri che, venendo meno la forma sferica e quindi aumentando il rapporto superficie/volume, la cottura del cubederlo sia omogenea?
Il problema della cottura riguarda anche la sfera: le parti più esterne saranno sempre più cotte.In un cubo negli spigoli, più esposti, il problema si accentua. Si consiglia quindi di realizzare cubi molto grandi (3 o 4 cm per 15/20 minuti di cottura funzionano). Mi raccomando per non rovinare la forma non lesinate sull'uovo: è la colla che tiene insieme il tutto.
No ma scusa, un tortellino fatto a raviolo lo mangeresti? E non accetto ironiche risposte “Se è buono lo mangio” che non ti credo 😉
Un tortellino fatto a raviolo assomiglia a un cappelletto e sì, lo mangerei. Detto da un bolognese…….
siamo sicuri che, venendo meno la forma sferica e quindi aumentando il rapporto superficie/volume, la cottura del cubederlo sia omogenea?
@Filiberto: la scatola da oshizushi dove l’hai presa?
Francamente non ricordo. Un viaggio? Un regalo? Cominciano a trovarsi però nei negozi cinesi che popolano le piccole China Town italiane. E poi c’è internet… poter comprare qualsiasi cosa toglie quasi il gusto della scoperta e dell’oggetto raro.